Ciao a tutti e ben tornati nella mia “biblioteca”.
In questi giorni ricorre il cinquantesimo anniversario del primo allunaggio di un essere umano, avvenuto precisamente il 20 luglio 1969.
Quale occasione migliore per parlare, finalmente, del libro Omega Saga?
Il suddetto libro, edito dalla “Fondation Adrien Brandt en faveur du patrimoine Omega” nel Settembre del 1998, è stato scritto da Marco Richon (1945-2017), ex curatore del museo del celebre marchio di La-Chaux-des-Fonds.
Nel corso della sua vita, Richon ha dato importanti contributi al mondo dell’orologeria ed è stato autore dei due libri che vengono considerati, nel loro complesso, la Bibbia del marchio Omega :
A) “Omega Saga” (1998), disponibile solamente in lingua francese
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B) “A journey through time” (2007), disponibile anche in lingua francese (“Voyage à travers le temps”) e tedesca (“Reise durch die Zeit”)
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Non possiedo, purtroppo, il secondo libro citato ma, da quel che ho potuto constatare navigando sul web, sembra essere ricco di bellissime fotografie che ripercorrono tutta la produzione dell’azienda, dagli albori agli ultimissimi decenni.
“Omega saga” ,invece, si focalizza sulla componente storico-tecnica della maison, approfondendo in modo maniacale, letteralmente anno per anno, gli argomenti trattati nei singoli capitoli. Le fotografie non mancano, per carità, ma sono estremamente esigue se paragonate a quelle della seconda pubblicazione dell’autore.
I due libri sono stati, infatti, concepiti con l’idea di completarsi vicendevolmente. La ricchezza di informazioni contenuta nelle circa 1250 pagine complessive ( 450 di “Omega Saga” e 800 di “A journey through time” ) rende ben manifesto l’immane lavoro di ricerca condotto da Richon.
“Omega saga” consta ,per la precisione, di 487 pagine, suddivise a loro volta in 7 capitoli.
Il primo, di carattere puramente introduttivo, ripercorre in modo molto approfondito i primi passi dell’azienda, dalla fondazione, avvenuta nel 1848 ad opera di Louis Brandt, agli ultimi anni del secolo scorso, con l’acquisizione del marchio da parte di Nicolas Hayek (1928-2010), fondatore della Swatch.
Piccola curiosità. A pag. 37 viene raffigurata una simpatica mascotte ( Horlopotin ) che Omega adottò durante gli anni 50. A prima vista sembra un goffo lattaio, con indosso un capello recante il logo del marchio.
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Il secondo capitolo è, invece, dedicato all’impronta che Omega è riuscita ad imprimere nel mondo dello sport. Dal tennis al calcio, dai campionati mondiali di atletica a quelli di nuoto, fino ad arrivare alla manifestazione sportiva per eccellenza : le Olimpiadi, sia estive (Helsinki e Città del Messico) sia invernali ( Cortina ). In tutte queste competizioni , il cronometraggio ufficiale è stato spesso affidato proprio ad Omega, garanzia di qualità e precisione, essenziali in ambito sportivo. Tra le pagine 132 e 133 vi è un interessante riassunto dell’intero palmarès ( dal 1932 al 1998 ) di cui la casa orologiera poteva fregiarsi al momento della pubblicazione del libro. Al termine del capitolo vi sono alcune pagine dedicate alla storia degli orologi da immersione, comunemente chiamati “sub” o “diver”.
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Il terzo capitolo è sicuramente il più interessante per gli appassionati dei calibri Omega. Anno per anno vengono descritti i nuovi modelli introdotti sul mercato e i quantitativi prodotti. Nelle ultime pagine sono presenti delle tavole sulle quali sono riportati i disegni di tutti i calibri, sia da tasca sia da polso, citati nel capitolo. Queste pagine risultano essere un valido aiuto per il collezionista che voglia avere maggiori informazioni sul meccanismo montato sul proprio orologio.
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Il quarto capitolo è , invece, dedicato agli orologi di “design”.
Celebrazione di come creatività e fantasia umana non abbiano limiti. Pagine in cui si alternano orologi dalle forme insolite, dai colori sgargianti, orologi al quarzo, meccanici , elettromeccanici , orologi da donna in stile liberty, orologi da scrivania, da viaggio , collaborazioni con importanti artisti , tra i quali spicca Salvador Dalì.
Capitolo, a mio avviso , meraviglioso che può essere ampiamente apprezzato anche da appassionati di design e arte in generale.
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Il quinto capitolo si focalizza sulla diffusione a macchia d’olio di Omega, dapprima in Europa e, in seguito, nel mondo intero. La descrizione viene condotta suddividendo il capitolo continente per continente , nazione per nazione e, così come nei capitoli precedenti, rigorosamente anno per anno. Sono pagine veramente interessanti, arricchite da foto d’archivio dell’epoca. Personalmente, lo reputo un valore aggiunto in un libro che si pone lo scopo di soddisfare tutte le più recondite curiosità del lettore relativamente alla storia del marchio trattato.
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Il sesto capitolo è dedicato alla “conquista” dello spazio e, in modo particolare, all’orologio più iconico e conosciuto della maison : l’Omega Speedmaster.
La qualità costruttiva e la sua grande precisione, spinsero la NASA ad acquistarne un limitato quantitativo per i propri astronauti. E, come è ben noto, fu il primo orologio a mettere piede sulla Luna. Piccola curiosità che ben pochi sanno è che fu l’orologio di Buzz Aldrin e non quello di Neil Armstrong a raggiungere per primo il suolo lunare nel luglio del 1969. L’ orologio di Armstrong rimase a bordo del LEM per motivi di sicurezza, dal momento che l’orologio di bordo era andato in tilt. Ma, a questa storia verrà dedicata una prossima recensione.
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Il settimo ed ultimo capitolo è , infine, un semplice riassunto molto schematico della storia dell’orologeria , partendo dalle antichissime clessidre e gnomoni fino all’avvento degli orologi Swatch.
Il volume, come accennato in precedenza, è disponibile solamente in francese e la corretta comprensione richiede una buona padronanza della lingua.
Non sono a conoscenza del prezzo al quale fosse possibile acquistarlo al momento della pubblicazione, in quanto ,sulla copertina, non vi è riferimento alcuno.
“Omega Saga” è un libro particolarmente difficile da trovare in commercio e, quelle rare volte in cui compare sul mercato, il prezzo di vendita risulta spesso proibitivo. Tuttavia, potrebbe capitarvi qualche buona occasione cercando pazientemente nei mercatini dell’antiquariato o su Ebay. Quindi, occhi bene aperti!
È un libro che non dovrebbe assolutamente mancare nello scaffale di un appassionato del marchio Omega. In questo momento, posso affermare senza paura di essere smentito, che sia il miglior libro ( insieme a “A journey through time” ) a disposizione per quanto riguarda l’argomento trattato.
Mi auguro, prima o poi, di avere l’occasione di mettere le mani su una copia del “seguito” di questo libro, in modo tale da poter fare un accurato confronto tra i due.
Sperando di avere nuovamente sollecitato il vostro interesse, vi ringrazio per il tempo dedicatomi e vi rinnovo l’appuntamento alla prossima recensione!