Buongiorno a tutti voi: oggi parliamo di Tonda PF Sport Chronograph, per i quali Guido Terreni, CEO della Maison Parmigiani Fleurier, ha coniato l'espressione 'edonismo sportivo'.

L'articolo completo e la galleria fotografica sono disponibili al link sotto l'immagine, come ormai tradizione.



Ed eccovi il link:

https://giornaleorologi.it/2024/05/30/parmigiani-fleurier-tonda-pf-sport-chronograph/

Che ne dite? Attendo i vostri commenti!
Buona lettura e buon fine settimana.

L'ho osservato un bel po' prima di esprimere un giudizio estetico
(dal punto di vista tecnico, già l'articolista rende merito al movimento di manifattura)
e devo dire che no, non mi convince.
In particolare la lunetta zigrinata col design "da cremeria luganese" di quest'orologio ci fa a pugni.
L'intera dsposizione degli elementi, dai contatori alla finestra data agli stessi pulsanti non "lega"
e mi dà una sensazione di giustapposizione complessiva.
Troppo vuoto sopra, troppo carico sotto.
Per me è No, ultimo in classifica tra le tante meraviglie già presentate da Madame Marisa in questo spazio sfiziosissimo dedicato !

Io non posso che prendere buona nota. Il giudizio estetico è un parametro del tutto individuale. In parte, posso concordare. Non sono convintissima neppure io. Ma, insomma, è bello vedere cosa c'è in giro e capire come va questo mercato. Almeno, secondo me!

salve a tutti.
Dico la mia anche se a distanza di molto tempo, potrebbe essere un ottimo orologio ma i colori non mi convincono troppo smorti, poi magari visto dal vivo potrei ricredermi.
Se uno spende una barcata di denaro dovrebbe appagare prima di tutto gli occhi.

Concordo; anche se la lavorazione guillochè merita attenzione, come la grande tcnologia meccanica che anima l'orologio e che è di tutto rispetto.

Le scelte cromatiche, lo vediamo in continuo, sono legate al marketing, nel mondo del lusso. Personalmente, non credo che un orologio debba seguire i codici Pantone come se fosse un borsellino da signora o un foulard: ma il mio è, ovviamente, solo il parere di chi parla in funzione del proprio gusto, non sta a me insegnare nulla a chi tira i fili del gran teatro di tutto quello che fa 'fashion'.

C'è anche da dire che noi occidentali - e noi Italiani in primis - abbiamo sempre avuto un nostro modo di considerare gli abbinamenti, i colori, tant'è vero che 'becchiamo' il turista medio a colpo d'occhio, anche per la strada. Forse, ci dobbiamo rassegnare al fatto che l'argent fait la guerre, per cui le dinamiche commerciali sono governate da altri mercati, con altre culture alle spalle ed altri gusti estetici e cromatici.

Giusto per fare un po' di Amarcord, mi ricordo che 35 anni fa vivevo negli Stati Uniti, costa orientale, lavoravo come capo progetto ai Laboratori Bell, i famosi Bell Labs, all'epoca un mito.
Un sabato andai con una collega del posto a vedere un mall (da noi, non c'erano ancora) anche perché volevo comperare un tailleur per un evento cui ero stata invitata. Nel negozio ce n'era uno semplicissimo, molto carino, nero, che il manichino indossava abbinato ad una spaventosa camicetta verde acido e viola. Chiesi alla commessa il tailleur, ma abbinai una camicetta completamente diversa, di un bellissimo rosso caldo e a pois bianchi piccolissimi, che era da tutt'altra parte del negozio. Ricordo ancora gli sguardi della commessa e della mia collega, quando appoggiai la camicetta nella giacca, e stava benissimo. Mi confessarono che loro non avrebbero mai OSATO modificare la combinazione proposta dal negozio...

Chissà a cosa siamo legati, nel nostro inconscio, quando certi colori ci piacciono, o ci infastidiscono, o li troviamo 'non consoni' ad un certo oggetto o a una certa occasione.

Scusate la divagazione

Un amarcord di grande eleganza.
Riflettevo, dagli americani abbiamo importato i centri commerciali,
e per la verità parecchie altre cosette ...
in compenso non siamo riusciti ad esportare il buon gusto.
Pizza a parte...
Esagero?

Anni fa avevo letto un articolo che riportava i risultati di un sondaggio fatto negli USA, da cui emergeva che la maggioranza degli Statunitensi era convinta che la pizza fosse un'invenzione americana... Quando vivevo là era di gran moda la pizza Pepperoni, coperta di falde di peperone alla griglia. Io non la prendevo mai, naturalmente, ed erano stupiti quando dicevo che in Italia non esisteva niente di simile... Mah!