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A mio parere, i prezzi delle pietre preziose, tranne il diamante, sono di solito altamente soggettivi e non reproducibili.
Un prezzo definitivamente alto si ha quando si parla di una pietra grande e purissima, soprattutto negli smeraldi, rubini e zaffiri.
Su questa pietra direi:
1. La pietra qui mostrata sembra irregolarmente sfaccettata (giu', a sinistra), un metodo per conservare un massimo di peso. Di solito si fa con le pietre di meno qualita'.
2. Le inclusioni mi sembrano troppo apparenti. (I venditori parlano volentieri del "giardino" delle inclusioni, quando vogliono vendere una pietra con molte inclusioni.) Fatto sta che meno inclusioni, piu valore.
Anche il certificato lo dice, anche se in modo diplomatico. "Trasparente", cioe', non opaco. Non e' molto.
Poi il certificato non dice niente sulla qualita' del taglio, cosa importante per una pietra.
Il taglio dei diamanti, per esempio, viene giudicato, buonissimo, buono, mediocre o simile.
Qui niente. Dice poco di piu' che si tratta di un rubino.
3. Secondo me, non esiste un prezzo riproducibile e oggettivo per una simile pietra. Gold, 120 mila? Da dove prendi questa cifra?
Cercate di venderla a un gioielliere per 20 mila euro. Se vale 120 mila, sarebbe una cosa facile, sembra. Ma temo non si venderebbe.
Invece, un diamante di una certa qualita' ha un prezzo che non varia tanto. Naturalmente, il venditore la vende per di piu', e la compra per meno. E da un privato prova di pagare il meno possibile. Ma ci sono listi dei prezzi piu o meno affidabili.
Esiste un libro sul mercato veramente inutile e stupidamente composto:
"Standard Catalog of Gem Values" da John Sinkankas. I commercianti delle pietre che conosco lo deridono. Serve solo per far sognare al proprietario di possedere qualcosa di caro. E serve ai venditori per ottenere un buon prezzo.
Scusate per la mia opinione.
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Michael Sonnenberg
Jewelry Design
Pforzheim, Germania
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