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Iscritto il: domenica 24 luglio 2011, 13:35 Messaggi: 2434 Località: Brunate
Provincia: Como
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profondo nord ha scritto: Io ho provato a saldare il titanio con il laser...niente da fare... Nemmeno usando l'acciaio come saldante...il castolin,l'argento,l'oro,l'ottone,l'alluminio,lo stagno...insomma,il titanio mi e' rimasto un tabu'... Mi hanno detto che bisogna saldarlo in assenza di ossigeno,allora mi sono ingegnato e ho imbevuto un batuffolo di cotone imbevuto di alcool,l'ho avvolto attorno alla parte da saldare,acceso,il fuoco brucia ossigeno,quindi secondo me,la parte da saldare era in assenza di ossigeno....niente!!!Niente!!!E mi incazzo come una iena!!!
Ciao, riporto quello che ho trovato sulla saldatura del titanio, per fortuna dicono che è facilmente saldabile
Saldatura e brasatura. Il titanio non è un materiale difficile da saldare, ma devono essere prese precauzioni rigorose per difenderlo dalla contaminazione ad alte temperature che questo processo richiede; ciò non si riferisce solo ai gas atmosferici (ossigeno, azoto e vapore acqueo), ma anche alle inclusioni nel metallo o ad altri strati superficiali presenti su di esso. Le tecniche di saldatura per fusione devono essere mirate, quindi, ad evitare la contaminazione atmosferica attraverso saldatura in argon, elio o vuoto, seguita da un’attenta pulizia e preparazione del bordo delle zone da congiungere. Tutte le superfici riscaldate, sia la parte anteriore che quella posteriore, devono essere protette allo stesso modo. Il titanio può essere unito per fusione, per saldatura elettrica a resistenza, con saldatura di testa per scintillio, per esplosione e per saldatura per attrito. Il plasma, il TIG, il MIG ed il fascio elettronico sono tutto adatti a questo materiale, ma tecniche come la fiamma ossiacetilenica, la saldatura ad arco di carbonio e quella ad idrogeno atomico causano la contaminazione del titanio e non devono essere usate. Le saldature autogene, cioè quelle realizzate tra diverse qualità di titanio, presentano proprietà che sono la media di quelle dei due materiali di partenza; il filo d’apporto scelto quando due qualità CP sono saldate insieme dipende dalle proprietà che sono richieste dalla saldatura, resistenza o duttilità. Generalmente, le saldature per fusione fra il titanio ed altri metalli non sono possibili a causa della formazione di composti intermetallici fragili; tuttavia, sono disponibili altre tecniche per realizzare un giunto fra il titanio ed un materiale non compatibile con esso. Queste comprendono fermi meccanici, leganti adesivi, saldatura per esplosione o saldatura per attrito. Il metodo comunemente più usato nei processi industriali è quello della saldatura a gas inerte di tungsteno (TIG), anche se il plasma sta acquistando sempre più importanza, specialmente dove devono essere saldate piastre di grosso spessore e dove sono applicabili tecniche automatiche. Nell'industria aerospaziale la saldatura delle leghe più complesse viene eseguita tramite l'utilizzo del fascio elettronico. Nella saldatura al TIG, come in altri processi di fusione, la pulizia è vitale, sia per il metallo adiacente al luogo di saldatura sia per quello della saldatura stessa. Ogni strato d’ossido di un certo spessore deve essere rimosso dalla superficie di titanio attraverso granigliatura e/o decapaggio. Inoltre, i materiali da saldare, il filo d’apporto, le apparecchiature per saldare ed i serrafili devono essere tutti assolutamente asciutti, poiché piccole quantità di umidità possono provocare una forte contaminazione. Per impedire qualunque contatto tra l'ossigeno atmosferico ed il metallo caldo, deve essere fornito argon alla giusta velocità a tutte le parti di titanio che sono riscaldate sopra i 400°C. Una barra di rame scanalata alimentata con argon è efficace nella protezione dalla contaminazione della zona sotto il cordone; le velocità di flusso d’argon sia del fondo che della parte superiore delle saldature dovrebbero essere sufficienti ad escludere l'aria, ma non sono talmente elevate da indurre un flusso turbolento. La saldatura usata attualmente per qualsiasi pezzo di particolare fabbricazione dovrebbe essere determinata da tests di pre-saldatura, con lo scopo di ottenere una penetrazione uniforme ma non eccessiva ad una velocità ragionevole. Il controllo visivo di una saldatura in titanio dà una buona indicazione della sua integrità; la mancanza di difetti di fusione, sottotagli, scarsi profili di saldatura, ecc. può essere vista facilmente come con altri metalli. Tuttavia, col titanio c’è il vantaggio che il colore del cordone di saldatura può dare una buona indicazione dell’estensione della contaminazione con gas atmosferici: ogni decolorazione indica che è avvenuta una qualche reazione con l’ossigeno o durante l’operazione di saldatura o nel raffreddamento successivo del metallo. Lo scopo dovrebbe sempre essere produrre una saldatura color argento brillante. La radiografia standard può essere usata per rilevare la mancanza di difetti di fusione nella parete laterale ed alla base della saldatura, di inclusioni di tungsteno o di porosità. Altri metodi NDT di controllo della saldatura che possono essere usati includono la rilevazione di cricche con ultrasuoni, con liquidi penetranti, con fluorescenza e con emissione acustica. La saldatura a fasci elettronici provoca una contaminazione molto bassa perché è effettuata in una camera a vuoto; essa può, inoltre, fornire un cordone di saldatura ed una zona termicamente alterata molto stretti. Tuttavia, il controllo della pulizia dei bordi è necessario per evitare problemi di porosità ed, inoltre, è importante una buona preparazione del bordo stesso a causa dell’utilizzo di un fascio molto stretto. Le limitazioni per spesse lastre di titanio saldate con la tecnica TIG possono essere in parte sormontate utilizzando la saldatura al plasma;Q la combinazione di bassa densità ed alta tensione superficiale rende il titanio un materiale ottimale per l’utilizzo di tale tecnica. La produzione di tubi in titanio di grande diametro è attualmente effettuata attraverso la combinazione di saldatura al plasma ed al TIG per dare una buona forma al cordone di saldatura. La saldatura a resistenza richiede un ciclo di operazioni più corto rispetto alla saldatura per fusione; la preparazione superficiale e la pulizia sono importanti quanto per altre tecniche di saldatura, ma solitamente il ciclo di saldatura è così corto che non è necessaria protezione con gas inerte. La saldatura di testa per scintillio è adatta a sezioni più grandi, come la giunzione di barre laminate o estruse per fare anelli o flange di canalizzazione. L’operazione di forgia durante la ricalcatura finale espelle solitamente la maggior parte del metallo fuso dando una buona struttura al grano; a causa del ciclo di saldatura piuttosto lungo, tuttavia, è necessaria per le sezioni più grandi una protezione con gas inerte. La saldatura per attrito o per pressione è adatta per saldare barre o pezzi tubolari. La bassa conducibilità termica del titanio contribuisce a localizzare il calore; una deformazione alla giunzione del 30% o maggiore dà solitamente un buon giunto anche a basse pressioni (70 - 100 MPa). La saldatura per attrito radiale si sta attualmente sviluppando per realizzare l’unione di lunghi tubi in titanio. La saldabilità dipende dal particolare tipo di titanio o di lega da unire. Generalmente, tutte le qualità CP possono essere saldate, anche se si deve far attenzione con i materiali contenenti molto ossigeno. Le leghe alfa e quasi alfa sono completamente saldabili; componenti in lega quasi alfa resistenti al creep sono ampliamente usati nell’industria aerospaziale. Tuttavia, per le leghe alfa-beta le proprietà della zona di saldatura possono differire molto da quelle del metallo di base; per esempio, la lega Ti-6Al-4V (ASTM Grade 5) ha durezza e resistenza nella zona di saldatura non molto diverse da quelle del metallo di base, ma la duttilità e le prestazioni a flessione sono inferiori. Per avere massima duttilità e tenacità nei giunti in Grade 5 prodotti con saldatura al TIG, è preferibile usare filo d’apporto in CP o in Ti-3Al-2,5V (Grade 9); ammesso che possa essere tollerata una certa perdita di duttilità, è anche possibile usare filo d’apporto in Grade 5 ed un certo numero di componenti critici sono stati recentemente prodotti in questo modo. Le leghe alfa-beta ad alta resistenza normalmente non sono considerate saldabili, ma il lavoro effettuato negli ultimi anni nell'industria aeronautica ha indicato che anche questi materiali possono essere saldati per fusione in determinate condizioni.
Le operazioni di brasatura sono limitate dalle proprietà chimiche e metallurgiche del titanio poiché i materiali di cui sono fatti i fili d’apporto tendono a legarsi e ad attaccare il metallo base, formando composti intermetallici fragili; occasionalmente sono state utilizzate leghe di alluminio o di argento, ma questa tecnica non è diffusa col titanio. Per la brasatura al cannello è essenziale l’utilizzo di un flusso reattivo contenente, ad esempio, una miscela di cloruri zinco-fluorati, litio-clorurati, sodio-clorurati e di bario. La brasatura in forno in gas inerte o in vuoto può produrre ottimi giunti, e i risultati ottenibili possono essere migliorati operando a temperature maggiori per periodi più lunghi ed usando un sottile film di rame o di cupro-nichel, i quali fondono e diffondono nel titanio per dare un giunto ricco di titanio relativamente duttile e forte. Con la brasatura ad induzione, d'altra parte, le alte temperature possono essere mantenute per un tempo breve; ne conseguono una minor contaminazione, una minor alligazione ed una miglior duttilità.
Saluti
Giovanni
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