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MessaggioInviato: lunedì 27 ottobre 2008, 15:05 
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MessaggioInviato: lunedì 27 ottobre 2008, 15:40 
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:frightened:

A servire il the alle 5:00 in punto??? :o


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MessaggioInviato: lunedì 27 ottobre 2008, 21:32 
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pendolum ha scritto:
:frightened:

A servire il the alle 5:00 in punto??? :o


Siiiii!! Quando funziona bene, per quello bisogna fare le revisioni!! :D

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MessaggioInviato: lunedì 27 ottobre 2008, 21:45 
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Conoscevo le Goblin ma questo è spettacolare, se non erro anche un'italiano brevettò qualcosa di simile per il caffè mi pare? Embriaco può essere?


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MessaggioInviato: martedì 28 ottobre 2008, 22:09 
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PADRE GIOVANNI BATTISTA EMBRIACO

(it.geocities.com/laserstone/id23.htm)



Padre domenicano e produttore de orologi ad acqua



Affascinanti ed artificiose macchine del tempo create quasi esclusivamente nella seconda metà del 1800 da Padre Giovanni Battista Embriaco, che solo a Roma produsse ben tre orologi ad acqua, uno collocato al Pincio, Villa Borghese e via del Gesù a Palazzo Berardi.
Quasi tutte le realizzazioni da tavolo sono riconducibili a questo incredibile orologiaio, che operò anche in Francia.


Embriaco, padre dell'Ordine Domenicano - Nacque a Ceriana, provincia di Sanremo il 31 dicembre 1829,. Entrò nell'Ordine a Perugia nel 1840 e dopo aver ultimato gli studi venne trasferito a Nepi quale insegnante di matematica e filosofia.
Dopo un breve periodo si stabilì a Roma nel convento della Minerva.
Nel 1847 resta notizia che ancora adolescente con del cartone realizzò il suo primo orologio. Nel 1867 inventò l'idrocronometro, un orologio, nel quale l'acqua, riempiendo alternativamente due bacinelle, serve a caricare il movimento e la suoneria dei quarti e delle ore con un movimento a cricchetto e successivamente trasla la forza accumulata sui treni di ruotismi che muovono il pendolo. L'orologio inviato insieme ad un altro all'Esposizione Universale di Parigi del 1867 imperfettamente organizzata, non venne tolto dalle casse. Quando l'inventore giunse sul posto era troppo tardi (uno dei due orologi era rotto), ma non si perdette d'animo e montò l'idrocronometro, che funzionò impeccabilmente per lo spazio di un mese.


Napoleone III si fece spiegare il meccanismo nel Castello di St.Cloud e anche il grande Rossini dimostrò il suo interesse. Un industriale francese comperò la patente per la Francia, poiché prevedeva un grande smercio dato che Parigi ed altre città volevano ornare le loro fontane pubbliche con questi orologi. Non sappiamo perché tale progetto non sia stato posto in esecuzione. Uno di questi orologi - il cui solo inconveniente è che con il gelo non funzionano - venne posto sul Pincio (1872), un altro nel cortile dei Ministero delle Finanze e un terzo nel cortile di Palazzo Berardi a Roma. Un esemplare in forma ridotta esiste nei depositi dell'erigendo Museo dell'Orologio preso la scuola di orologeria di Roma; forse si tratta del modello fatto in occasione dell'Esposizione Nazionale di Milano (1881) dagli allievi della Scuola Cronometrico Meccanica di Roma che desideravano avere un idrocronometro di padre Embriaco in proporzioni ridotte. Un altro consimile in zinco bronzato si trova al Wúrtembergisches Landes-Gewerbemuseum di Stoccarda e viene presentato come "copia del XVII secolo"! Altri ancora si trovano presso privati e presso l'orologeria Bedetti e Bandiera a Roma. Genova desiderava porre uno di questi orologi allo sbocco di Via Nuovissima presso la cascata decorativa. Esperti nazionali e stranieri lodarono incondizionatamente l'invenzione del grande domenicano.


Il Saunier, sul quale ricade gran parte della responsabilità per la cattiva organizzazione dell'Esposizione parigina, riconobbe poi la genialità dell'inventore. Altra splendida concezione dì padre Embriaco è la sveglia economica munita di suoneria completa. Essendo tali sveglie molto care, ne ideò una munita di un sistema dì leve che armavano una sega, in primo tempo munita di 91 denti. L'Embriaco stesso se ne spaventò e modificò e ridusse la sega e finalmente la sostituì con una spartiora. E' interessante e istruttivo seguire lo sviluppo dei suo pensiero nella serie di articoli (Regolatore con suoneria senza ruotismo, ad una sola carica che dura 36 giorni, di P.G.B. Embriaco, Domenicano) comparsi nel "Bullettino della Società Cronometrica Meccanica" pubblicato a Roma dal 1879 in poi. L'autore narra come sin dal 1860 avesse presentato all'Accademia dei Lincei a Roma uno scappamento a regolatore isolato e come avesse sviluppato tale scappamento e come ne avesse creato dei nuovi (uno ad ancora a tre denti, regolata da un pendolo in parte libero, un altro a bilancere, di stupefacente semplicità e precisione). Basta leggere un brano per dedurre dalla chiarezza e purezza della prosa, la genialità dell'artista: "Io cercava una soneria senza rotismo e che non si caricasse a mano, ma fosse caricata dalla chaussée, e non già in un modo qualunque, ma con forza continua e press'a poco sempre uguale, la quale non fosse cagione di troppe disuguaglianza dei motore dell'orologio; ciò per me equivaleva ad un problema a tre incognite, delle quali non solamente io doveva cercare il valore, ma metterle eziandio d'accordo tra loro e in relazione con gli altri organi del movimento... ". L'Embriaco non poté finire la sua serie di articoli e i lettori, affascinati dall'ardita concezione, chiedevano con insistenti lettere il seguito. La redazione rispose che l'autore stava costruendo nuovi modelli che già funzionavano benissimo. Ma il seguito degli articoli non venne: nel 1880 il "Bullettino" cessò purtroppo di esistere. L'orologio dell'Embriaco venne posto in commercio dalla ditta Borletti di Milano col nome "Sveglia Italia" o "Pendoletta Italia" e conquistò plausi e premi. Il Redier, membro della giuria della Esposizione Universale di Parigi dei 1878, vedendo i lavori dei nostro disse: non credevo vi fossero in Italia cultori così seri dell'arte orologiaria. L'Embriaco costruì pure un orologio notturno, il quale, ogni mezzo minuto, dava lievissimi colpi abbastanza chiari per indicare l'ora e pure tanto leggeri da non disturbare il sonno. L'Embriaco inventò pure freni automatici, macchine pantelegrafiche, strumenti per la lavorazione dei metalli e infine si accostò pure ai problemi della navigazione aerea. Nel 1894 venne chiamato a dare il suo parere sul pianisferologio farnesiano del Faccini. L'Embriaco, per i suoi meriti nel campo religioso, venne elevato al grado di Governatore della provincia domenicana. Morì a Roma il 6 marzo 1903.
(parte dell'articolo dal sito www.hora.it - red. Giorgio Pancaldi)


http://embriaco.com/Padre_Giovanni_Battista.aspx


http://www.google.it/search?hl=it&q=pad ... iaio&meta=


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