Per gli orologiai professionisti una domanda del genere potrebbe essere quasi offensiva, ma per noi, poveri apprendisti, magari un attimo di riflessione ce lo impone.

Confermo

Gommalacca in scaglie, confermo anch'io! Scaldata si scioglie e forma il collante per le pietre dell'ancora (altro).
Aggiungo che quando la scaldi troppo... emana un buon profumo (almeno per me!)

E pensare che basta un decimo di una di quelle scaglie per bloccare, avviluppandola, una leva (sperando di azzeccare la posizione del piano di impulso). In genere mio padre ci riusciva al secondo tentativo; magari non erano tentavi, ma calcolo preciso...non saprei.

Confermo, gommalacca, ma io non la uso per le pietre delle leve, ma in quantità industriali disciolta con l'alcool come turapori prima di passare la cera sulle casse.
Volendo la gommalacca disciolta nell'alcool si può usare per incollare pezzi ampi e sottili sugli appositi "mandrini" dei tornietti, si usa una soluzione molto densa, ne petti delle gocce sulla lamina , le spargi in modo da fare uno strato uniforme e poi ci appoggi il mandrino per gommalacca e aspetti che l'alcool evapori.
Facendo cosi non si può curare più di tanto la centratura, ma si è sicuri di non piegare la lamina e che lamina e mandrino siano paralleli.
Saluti
Giovanni

Mah, sostanza misteriosa.....
Chissà quanti insetti servono per farne un kg..