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Carissimi amici
Mi presento da sborone con una banfata,
Amici? Direte voi: cosa ha fumato questo qui?
Arriva dal nulla,ficca il naso dal buco della serratura, bussa alla porta e osa banfare dicendo a tutti noi amici.
Sì amici,perché tali vi sento e tale vorrei essere,con tutti voi dagli eccelsi maestri artigiani ai comuni estimatori,orologiassassini,profani,o semplici amanti di una delle migliori follie umane “l’orologeria,mia croce e delizia”.
Avevo tredici anni quando mio padre chiamandomi a rapporto in una delle per mia fortuna rare lavate di rapa
(per l’occasione non usava il baby Johnson’s ma la soda caustica)con fare solenne mi pose la per me storica domanda,”cosa pensi di fare da grande?”
La mia risposta tardò un poco a uscire,la tremarella mi strozzava un poco la gola (chi ha superato abbondantemente il cinquantesimo mi può capire)ma seppure in famiglia non vantassimo precedenti,i miei globuli si muovevano al ritmo del tic tac del pendolo in corridoio,un Jsgus a 1/2 secondo con tre melodie.suona i quarti differenziando il 1°2°3° batte le ore e suona la melodia ci vuole amore la notte.
Pensando vivamente qui non me la cavo,a denti stretti pronunciai la fatidica frase: -mi piacerebbe fare l’orologiaio-Tuoni,fulmini,saette,castagnole,petardi,pernacchie’????!!!! Bo?! Tuuutto caalmo.il mio arcigno padre aveva solo sollevato un sopraciglio.
I miei amici si preparavano al liceo,al peggio ragioneria,il più intellettualmente sgalfo “allievo Fiat” sono a Torino mi perdonino i mensaioli, non voglio loro mancare di rispetto,ma nella povera mente di un tredicenne poteva sembrare strano l’aspirazione allievo Fiat (Figuriamoci la mia).
Incredibilmente il mio lungimirante genitore mi aveva perfettamente inquadrato,con un lungo sospiro se ne venne fuori con: forse era quello che avrei voluto fare, restai di sasso.
Ma per ben pochi secondi,un godere perverso mi saliva dalle unghie dei piedi e con fremito intenso mi invadeva l’anima,mi vedevo già con il monocolo all‘occhio attaccato al banchetto a combinare chissà quale meraviglia,la parola smanettare non era ancora di dominio generale.
Non avevo la minima idea di dove mi sarei cacciato,inscrittomi alla gloriosa e antica scuola Orologiai di Torino
Al serale ho fatto di tutto di più per far girare le palle (non quelle dei 400 giorni ma quelle dei vari insegnanti)dove per pietà mi è stata data la sufficienza in condotta.
Mi divertivo come un matto,di giorno lavoravo attaccato a macchine utensili più grandi di me e alla sera giocavo con un microscopico LORCH,non mi davano da tirar di lima perché facevo incazzare tutti,in pochi minuti,assestavo il pezzo,abituato a ore di sgrossatura ed aggiustaggio a stampi da paura,l’elettrorosione non era ancora stata inventata e le lavorazioni manuali e di macchina erano infinite.
Alla fine dei tre anni sono stato pesantemente richiamato dal corpo insegnanti i quali con l’austera presenza della mamma dietro la schiena facendomi ricca lavata de capa(n0n più rapa,qualche cosa avevo imparato)
Mi si obbligava a scegliere o orologiaio o tornitore,pena la non iscrizione all’ultimo anno scolastico.
Scelta devo dire nel momento molto dolorosa,abbandonare una embrionale ma ben avviata carriera da attrezzista,avevo avuto la splendida idea di infilarmi in una officina di proprietà di un mago della meccanica il quale mi aveva in pratica adottato,per seguire un sogno che non era poi così magico,dietro al bancone di un negozio a fare da bocia,in pieno centro città magari a convincere un tizio pieno di lira ad acquistare un Breguet,fatto a mano dove dentro vedevo l’anima del costruttore e questo non capiva una mazza,ma guardava solo la faccia da pirla che facevano i pochi intenditori che non potevano permetterselo.
Giacca,cravatta,camice bianco,no non era il mio sogno ma un incubo.
Li ho fregati tutti.Sono finito a fare l’orologiaio industriale,per i non addetti ai lavori la parte conosciuta,orologi da torre stradali,pubblicitari,bollacartoline,per la parte meno conosciuta molto di quello che serve al controllo,scansione e registrazione del tempo,in parole povere robotica.
Non l’orologio per scherzo da me chiamato da diporto (scherzoso ma pieno di rispetto)ma l’orologio che svolge un lavoro,una libidine per gli amanti della meccanica,ma questo mi ha bollato,traditore,fedifrago e disprezzatamente chiamato meccanico.
Da Bastardo dentro porto con incredibile orgoglio quell’appellativo,datomi comunque da persone che non finirò mai di ringraziare perché meravigliose con idee diverse ma passione in comune
Hanno saputo darmi tanto,bagnando quel germe neurino,spingendomi nozioni a martellate che seppure da orologiaio può fare parecchio male.accompagnate da ricche tirate d’orecchi.
Son passato abbastanza indenne dalla meccanica più accanita all’elettronica,continuo ad essere masochista come vedete vi scrivo con il PC,ho potuto mettere le mani tra i primi sul taglio laser e le macchine a conbinaguai numerico chiedendomi più volte quanto è pazzo l’essere umano. il “controllo” è venuto dopo,prima era una presa per i fondelli-con condom a carta vetro grana 60
Sono per ora sopravissuto ad una malattia caina e fetente,la quale mi ha drasticamente ridimensionato,obbligandomi a smantellare il mio laboratorio,rinunciando a spazio vitale e facendomi implodere,ma non è riuscita a togliermi la voglia di smanettare, la capacità di fare e l’enorme piacere che provo a giocare con l’orologeria
Devo dire che mi sentivo ormai un vecchio e stanco dinosauro.Torinese da generazioni ,in una città che il Sindaco chiama multietnica,con un mestiere che è diventato non so più cosa,meno male che hanno chiuso lo zoo se no fra il panda animale in estinzione e il gorilla mettevano me “orologiaio sai nee” forse quale anello mancante
Non potete immaginare l’emozione che mi ha dato questo forum,Ci sono cascato per errore cercando tutt’altro
.Non immaginavo nemmeno di trovare cosi tante persone appassionate.
Molti di voi con la capacità di pizzicare e insegnarmi non poco,maestri di orologeria ma soprattutto di pazienza,rarissima qualità umana.
Finalmente un forum dove non si esalta il solo oggetto prezioso molte volte irraggiungibile ai comuni mortali e certamente da me assolutamente ammirato ,ma si narra anche delle fetecchie o più comunemente chiamati meccanismi a basso costo,dove amo soottolineare la capacità tecnica non da poco di chi ha saputo realizzare con trovate all’uovo di Colombo soluzioni tecniche da grande consumo.
Genialità che forse fanno sorridere,non sono il Tourbillon,ma sempre geniali,occorre avere grande capacità tecnica per scendere di costo.
Soprattutto un forum dove forte serpeggia la voglia di espandere a macchia d’olio il proprio sapere.
Oltre quaranta anni di lavoro nel settore avrei molto da raccontare ma ho abbondantemente abusato e soprattutto tritato il povero forumista che è arrivato fino qui
Che posso dire pieno di parole anche senza senso mi scopro povero di fantasia per complimentare in maniera adeguata i pensatori costruttori e sostenitori di questo sito.
Non hanno certo bisogno del sottoscritto per sapere di avere fatto uno sforzo invidiabile,ma sono sicuro che l’apprezzamento fà comunque piacere
La frase trita e ritrita “Grazie di esistere” è forse l’unica che mi viene in grado di dare una parvenza sensata.
Metto la mia modesta esperienza a disposizione di quanti necessitano,conscio del poco che posso offrire in confronto a quanto mi potete dare
Finisco qui la mia sboronata,ringraziando chi mi ha aperto la porta e salutando calorosamente chiassosamente ma con affetto tutti
Se non mi sparate mi rifarò sentire
Pierino la peste
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