Ciao a tutti,
Vi ripropongo la recensione che è stata pubblicata sul numero di Settembre-Ottobre di Chrono Passion. Ci tengo a specificare che sulla rivista parlo al plurale perché credo risulti più professionale. O, almeno questo sarebbe l’intento
Vi allego al fondo della recensione un paio di foto tratte dalla rivista.
Vi ringrazio in anticipo per il tempo che dedicate alla lettura delle mie recensioni e per l’affetto che mi dimostrate, spronandomi e incoraggiandomi a portare avanti l’incarico che quasi un anno fa mi è stato affidato da Fabrizio, Glauco ed Emanuele. Mi sono dilungato fin troppo, vi lascio alla recensione e auguro a tutti una buona Festa dell’Immacolata.
Bentornati nella nostra “biblioteca”. Oggi vi presentiamo un libro che può rientrare a buon diritto nella lista delle pubblicazioni che non possono assolutamente mancare nello scaffale di un appassionato di orologeria.
Il libro di cui parleremo è intitolato “L’ arte dell’orologeria in Europa” (fig.1), scritto dal compianto Giuseppe Brusa (1921-2011), tra i più accreditati studiosi di orologeria antica a livello nazionale e internazionale degli ultimi decenni. Nel corso della sua lunga attività ha collaborato con prestigiose riviste specializzate, quali Antiquarian Horology e Horlogerie ancienne. Ha, inoltre compilato il catalogo della collezione Falck, conservata presso il museo Poldi Pezzoli di Milano, del quale è stato conservatore onorario. Nel 1988 fu invitato come ospite d’onore alla prima edizione della Dingwall Beloe Lecture, prestigiosa conferenza istituita grazie ai fondi stanziati dal dr. Eric Dingwall, assistente curatore della British library e mr. Reginald Beloe, famoso collezionista e Maestro della Clockmakers' Company, la più antica confraternita di orologeria ancora in attività. In tale occasione il professor Brusa (fig.2) parlò dell’antica orologeria italiana.
La prima pubblicazione, in una tiratura di 3000 copie, risale al lontano 1978 ed è stata curata dalla casa editrice Bramante. L’enorme successo, testimoniato dalla vendita della totalità dei volumi, spinse l’autore a publicare nel 1982 una seconda versione, riveduta e corretta. Questa volta la tiratura fu di 2000 esemplari. Tuttavia, il contenuto di quest’ultima risulta essere pressoché invariato, come asserito dallo stesso Brusa. La realizzazione di un’opera così imponente e ambiziosa, richiese sei anni di intensi studi e ricerche. Per tale ragione, nei pochi anni a cavallo tra la prima e la seconda edizione, non fu possibile ampliare l’argomento in modo adeguato.
L’opera si articola in tre diverse sezioni, che si integrano perfettamente l’una con l’altra.
La prima è prevalentemente storica e descrive il progresso dell’orologio meccanico come modello astrologico e teologico , simbolo di prestigio, oggetto decorativo, ma anche utile strumento di lavoro e compagno di vita quotidiana.
Nella seconda parte, invece, prevale la componente iconografica. Numerose le immagini a colori, che permettono di apprezzare pienamente la bellezza degli oltre quattrocento orologi presentati. Tra di essi è possibile ammirare una raffinata meridiana da mensola (fig.3), un orologio da tavolo di gusto prettamente orientale (fig.4), un magnifico “notturno” da pavimento (fig.5) e un orologio da taschino ad ore saltanti (fig. 6). Numerosi esemplari, provenienti dal Time Museum di Rockford, dall’ Ashmolean Museum di Oxford e da numerose collezioni private, risultavano inediti all’epoca della pubblicazione.
Infine, la terza sezione è costituita dal dizionario, corredato da una serie di schemi illustrativi. A tutti gli effetti, è da considerarsi il perfetto compendio di quegli argomenti tecnici analitici, che avrebbero appesantito il testo e necessitato di essere ripetuti o sviluppati saltuariamente.
Al termine dell’opera, inoltre, sono presenti l’indice bibliografico, quello dei nomi, degli argomenti e dei luoghi, che facilitano ulteriormente la consultazione ed agevolano l’orientazione delle ricerche più approfondite.
Nonostante la complessità e vastità della materia, la chiarezza dell’esposizione e l’organicità della trattazione la rendono accessibile anche ai non addetti ai lavori. Non è facile in queste poche righe dare un’idea dell’immane lavoro di ricerca condotto dall’autore e della passione che traspaiono anche solo sfogliando poche pagine del volume, ma speriamo di esserci anche solo in parte riusciti. A buon diritto, senza paura di essere smentiti, “L’ arte dell’orologeria in Europa” può essere considerato il miglior testo disponibile in lingua italiana per quanto riguarda la materia trattata. Il costo all’epoca dell’uscita si attestava intorno alle 250.000 lire. Attualmente, è ancora possibile, con un po' di fortuna, reperirlo in libreria come fondo di magazzino oppure, con un po'di pazienza, nei mercatini dell'antiquariato specializzati nella vendita di libri antichi e non. Infine, come è lecito aspettarsi, si può facilmente trovare in vendita sul web. Ovviamente il nostro consiglio è di acquistarne assolutamente una copia, se vi si dovesse presentare l'occasione.
Sperando di avere nuovamente sollecitato il vostro interesse e la vostra curiosità, vi rinnoviamo l’appuntamento alla prossima puntata de “L’ angolo del bibliofilo”
Duplex96 ( Andrea Rutigliano )