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Strumento Militare
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MessaggioInviato: martedì 24 marzo 2009, 1:08 
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Ieri con Fiur e Giacomo guardavamo questo oscuro oggetto, probabilmente militare sovietico, almeno da quel che vedo dalla scritte interne del "display" in cirillico.
E' grande come una penna stilografica, corpo in alluminio e puntandolo verso il cielo diurno o fonte luminosa si vede il grafico con la scritta cirillica.
C'è chi dice che sia un "misuratore" di radioattività o altri tipi di sostanze.
Qualcuno sà a cosa serve? ( Non è un quiz.. non lo sappiamo )
Ciaoo


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Ecco cosa si vede dentro, ho usato una microcamera per fotografarlo.

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MessaggioInviato: martedì 24 marzo 2009, 8:34 
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Direi un telemetro di puntamento.


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MessaggioInviato: martedì 24 marzo 2009, 23:57 
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ottobit ha scritto:
Direi un telemetro di puntamento.

:schockiert: WOW

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MessaggioInviato: mercoledì 25 marzo 2009, 1:35 
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a che serve?


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davide ha scritto:
a che serve?

Per puntare la telemetria! :smile:
Credo che serva per calcolare la distanza del bersaglio

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clocker ha scritto:
davide ha scritto:
a che serve?

Per puntare la telemetria! :smile:
Credo che serva per calcolare la distanza del bersaglio

serve si' a calcolare la distanza...ma non del bersaglio,piuttosto per piazzare l'artiglieria pesante,e indicare da lontano come e dove piazzare
i paletti(come fanno alcuni geometri sui cantieri)coi goniometri moderni.
ma potrebbe trattarsi anche,di un pezzo(asportabile) per cannocchiale panoramico(da guerra)per obice...da puntatore,che grazie alle coordinate inviate via QG
tale attrezzo serviva non per puntare,ma per tenere sempre un angolo di tiro.Dopo ogni tiro si perdeva l'orientamento di gittata,e si doveva direttamente(tra alzo e mira)via manovelle...sempre il puntatore e velocemente ritrovare tale punto di partenza,a seconda della batteria piazzata.Batteria intendesi gruppo composto da capo pezzo,puntatore,e serventi al pezzo...che erano piazzati secondo strategia di eventuali bersagli da colpire.


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MessaggioInviato: sabato 3 ottobre 2009, 23:38 
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arcana ha scritto:
clocker ha scritto:
davide ha scritto:
a che serve?

Per puntare la telemetria! :smile:
Credo che serva per calcolare la distanza del bersaglio

serve si' a calcolare la distanza...ma non del bersaglio,piuttosto per piazzare l'artiglieria pesante,e indicare da lontano come e dove piazzare
i paletti(come fanno alcuni geometri sui cantieri)coi goniometri moderni.
ma potrebbe trattarsi anche,di un pezzo(asportabile) per cannocchiale panoramico(da guerra)per obice...da puntatore,che grazie alle coordinate inviate via QG
tale attrezzo serviva non per puntare,ma per tenere sempre un angolo di tiro.Dopo ogni tiro si perdeva l'orientamento di gittata,e si doveva direttamente(tra alzo e mira)via manovelle...sempre il puntatore e velocemente ritrovare tale punto di partenza,a seconda della batteria piazzata.Batteria intendesi gruppo composto da capo pezzo,puntatore,e serventi al pezzo...che erano piazzati secondo strategia di eventuali bersagli da colpire.



Potrebbe essere.
Non ho più l'oggetto perchè l'ho restituito, ma ho pensato anche che potesse essere un rilevatore di infrarossi, per individuare uomini o mezzi anche al buio, prova che non ho fatto. :(

Ciaoo Fabry

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MessaggioInviato: domenica 4 ottobre 2009, 17:03 
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Cita:
citazione Oldtime
Potrebbe essere.
Non ho più l'oggetto perchè l'ho restituito, ma ho pensato anche che potesse essere un rilevatore di infrarossi, per individuare uomini o mezzi anche al buio, prova che non ho fatto.

Ciaoo Fabry

non credo...che esistano in formato penna
credimi(sopratutto in quegli anni)com'era alimentata? :grin:
ciaoo Eleo


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MessaggioInviato: domenica 4 ottobre 2009, 17:26 
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Mi ero proprio dimenticato di questo post, abracadabra... un po' di "prezzemolino" e...

Mistero chiarito! :D

E' un dosimetro... buona la prima di Fabrizio! :2thumbs:

La visione all'oculare recita: RENTGEN DKP-50-A, da qui una semplice ravanata su Google... ;)

"The DKP-50A dosimeter is designed to monitor the accumulated dose of radiation that an individual soldier has been exposed to. It replaced the DKP-50 dosimeter that was used in the 1950's. Like all dosimeters, the DKP-50A is a simple electrometer. Inside the device there are two electrodes which are charged by means of an external electrical source. Both of the electrodes within the device have the same charge and repel each other. The charge on the electrodes is neutralized when ionizing radiation passes between the electrodes and the casing. This reduction in the charge causes an electrode to move away from its start point, this movement can be seen against a scale when the user looks through the device.

The DKP-50A is constructed of machined aluminum and comes with a small clear plastic cap to protect the charging contacts. This cap must be removed before the dosimeter can be charged and zeroed. The dosimeter is charged and zeroed by using the charger supplied with the DP-23 dosimeter set. Fifty DKP-50A dosimeters are included with this set.

In the field the DKP-50A was issued to officers and senior NCO's. It was worn attached to pocket or belt by means of the retaining clip. The dosimeter scale measures in from 0 to 50 Rads (0 to .5 Gy) graduated in 2 Rad (.02 Gy) increments and can be read directly by the operator, unlike the DS-50 dosimeter which can only be read by a charger/reader device.

Use under field conditions

The DKP-50A dosimeter was used in the cleanup operations during the Chernobyl disaster of 1986. Under these operational conditions the DKP-50A failed to meet its expected requirements. This was because the dosimeter suffered from very low precision and was not used in large enough quantity for proper for individual monitoring."


Maggiori info qui:
http://www.russianwarrior.com/STMMain.h ... ures.htm&1

:jumpgrin:


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MessaggioInviato: domenica 4 ottobre 2009, 19:14 
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Bravo Ottobit!!! :up:

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Bravo il nostro Paolo ottobit.

Non conoscendo l'inglese (per scelta di fede) ,non mi resta che chiedere al caro Fabrix oldtime di darmi notizie sulla scoperta che hai fatto.

Fiur


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MessaggioInviato: domenica 4 ottobre 2009, 22:15 
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Provincia: TO
FIUR ha scritto:
Bravo il nostro Paolo ottobit.

Non conoscendo l'inglese (per scelta di fede) ,non mi resta che chiedere al caro Fabrix oldtime di darmi notizie sulla scoperta che hai fatto.

Fiur


Dice che è molto pericoloso e dovresti regalarlo all' amministratore.. :D

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MessaggioInviato: domenica 4 ottobre 2009, 23:28 
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Oldtime ha scritto:
FIUR ha scritto:
Bravo il nostro Paolo ottobit.

Non conoscendo l'inglese (per scelta di fede) ,non mi resta che chiedere al caro Fabrix oldtime di darmi notizie sulla scoperta che hai fatto.

Fiur


Dice che è molto pericoloso e dovresti regalarlo all' amministratore.. :D


E' vero, io conosco molto bene l'inglese e dice proprio così :smile:
Fiur, ecco la traduzione :)

Il dosimetro DKP-50A è progettato per rilevare la dose di radiazioni a cui un soldato viene esposto. Ha sostituito la versione DPK-50 che era in uso negli anni '50.
Come tutti i dosimetri è un semplice elettrometro. Nel dispositivo ci sono due elettrodi caricati per mezzo di una sorgente esterna di corrente elettrica. Gli elettrodi nel dispositivo hanno la stessa carica e quindi si respingono. La carica viene neutralizzata quando una radiazione ionizzante attraversa gli elettrodi. Questa riduzione di carica fa muovere gli elettrodi dalla posizione iniziale, e questo spostamento può essere letto su una scala graduata guardando all'interno del dispositivo.

[ndt: In effetti dalle foto si vede che c'è un indice all'interno, calibrato in Roentgen. In realtà i progettisti intendevano RAD (Roentgen absorbed dose) che è il "metro" di misura delle radiazioni assorbite.]

Il DKP-50A è costruito in alluminio tornito ed è fornito di un cappuccio in plastica trasparente per proteggere i contatti di carica degli elettrodi. Il cappuccio deve essere rimosso prima di caricare e calibrare il dosimetro [ndt: chi legge questi manuali non dev'essere proprio una volpe].Il dosimetro è caricato e calibrato con il caricatore fornito nel kit DP-23, che include cinquanta DKP-50A.

Sul campo il DKP-50A era in dotazione a ufficiali e personale scelto. Si portava nel taschino o attaccato alla cinta per mezzo della clip. La scala misura da 0 a 50 Rads (da 0 a 50 Gy) graduata a passi di 2 Rad (.02 Gy) e può essere letta direttamente dall'operatore, a differenza del DS-50 che si poteva leggere solo con un dispositivo lettore/caricatore dedicato.
[ndt: Ma ben prima di raggiungere i 50 RAD era meglio darsela a gambe...].

Il DKP-50A fu usato durante le operazioni a seguito del disastro di Chernobyl del 1986.
In quelle condizioni operative il dispositivo non raggiunse le prestazioni attese. Ciò fu a causa della bassissima precisione e non fu usato in quantità sufficienti alle verifiche individuali
[ndt: e infatti non pochi di quei poveretti, ignari del pericolo, ci rimisero le penne].

Fiur, hai visto che non vale niente e può essere pure pericoloso? Segui il consiglio di Oldtime che lo fa per il tuo bene :)

// ocram


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MessaggioInviato: lunedì 5 ottobre 2009, 0:42 
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la scritta e differente dalla foto 1
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a quella riportata nel link.. :suess:
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ma allora quelli che ultimamente l'hanno toccato...si muteranno :smile:


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MessaggioInviato: lunedì 5 ottobre 2009, 1:13 
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ottobit ha scritto:
Mi ero proprio dimenticato di questo post, abracadabra... un po' di "prezzemolino" e...

Mistero chiarito! :D

E' un dosimetro... buona la prima di Fabrizio! :2thumbs:

La visione all'oculare recita: RENTGEN DKP-50-A, da qui una semplice ravanata su Google... ;)

"The DKP-50A dosimeter is designed to monitor the accumulated dose of radiation that an individual soldier has been exposed to. It replaced the DKP-50 dosimeter that was used in the 1950's. Like all dosimeters, the DKP-50A is a simple electrometer. Inside the device there are two electrodes which are charged by means of an external electrical source. Both of the electrodes within the device have the same charge and repel each other. The charge on the electrodes is neutralized when ionizing radiation passes between the electrodes and the casing. This reduction in the charge causes an electrode to move away from its start point, this movement can be seen against a scale when the user looks through the device.

The DKP-50A is constructed of machined aluminum and comes with a small clear plastic cap to protect the charging contacts. This cap must be removed before the dosimeter can be charged and zeroed. The dosimeter is charged and zeroed by using the charger supplied with the DP-23 dosimeter set. Fifty DKP-50A dosimeters are included with this set.

In the field the DKP-50A was issued to officers and senior NCO's. It was worn attached to pocket or belt by means of the retaining clip. The dosimeter scale measures in from 0 to 50 Rads (0 to .5 Gy) graduated in 2 Rad (.02 Gy) increments and can be read directly by the operator, unlike the DS-50 dosimeter which can only be read by a charger/reader device.

Use under field conditions

The DKP-50A dosimeter was used in the cleanup operations during the Chernobyl disaster of 1986. Under these operational conditions the DKP-50A failed to meet its expected requirements. This was because the dosimeter suffered from very low precision and was not used in large enough quantity for proper for individual monitoring."


Maggiori info qui:
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:jumpgrin:

hai barato...non si deve e non vale :eek:


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