elbe ha scritto:
Marisa_Addomine_1 ha scritto:
Cipster ha scritto:
Come scrive l'autrice: un bel campionario di "genialità, estro, inventiva e un pizzico di follia: signori, è l'orologeria." Ma il povero S. Giorgio che perennemente lotta con il drago, per ucciderlo e lo rifà sempre, un pò mi fa pena.
Giustissima nota! Non si capisce se sia più ostinato San Giorgio, o coriaceo il drago...
Però, resta un fatto: tanto tempo fa, tenendo una conferenza sugli automi medievali, applicati ai grandi orologi, avendo notato che qualcuno nel pubblico sorrideva dell'ingenuità dei pellegrini di allora, a bocca aperta davanti alle statue dei Magi che facevano processione innanzi alla Madonna col Bambino, inchinandosi quando le passavano di fronte, mi sono permessa di fare un'osservazione.
Chi di noi, se sentendo le campane suonare e strani rumori, alzando la testa, vedesse uscire cavalieri ed angeli, il gallo che sbatte le ali e quant'altro, non si fermerebbe a bocca aperta a godersi lo spettacolo, anche se sappiamo benissimo che è tutta meccanica?
La magia, grazie al Cielo, e la capacità di meravigliarci ci possono ancora salvare dalle tante brutture di questo mondo!
(piccola nota personale: ho iniziato ad amare gli automi - io sono un ingegnere robotico - quando, a quattro anni, alla fiera degli Oh Bei! Oh bei! che si teneva a Milano a Sant'Ambrogio, un signore anziano teneva sulle ginocchia una specie di palcoscenico in miniatura, popolato da tante figurine che rappresentavano persone che facevano ogni sorta di attività. Mio papà mi diede un soldino, dicendo di darlo al vecchietto, e questi mi lasciò girare la manovella. L'intero palcoscenico iniziò ad animarsi: la lavandaia, lavava, il cane, correva, il fabbro, batteva il ferro, e così via. Un ricordo indelebile. Quando vedo un automa... mi batte il cuore)
Ah, che meraviglia leggere questi pezzi!
Dal mondo degli orologi a quello degli automi è un attimo.
Condivido al mille per mille la suggestione.
Non molto tempo fa ho scritto un articolo sul celebre automa scacchistico Mephisto.
Da bambino avevo una gallina di metallo che, girando una manovella (queste manovelle!!!) faceva cadere
l'uovo da uno sportellino che poi si reintroduceva dal becco.
Magia.
Bellissimo, mi interessa. Lo avevi pubblicato qui sul Forum? Constato con gioia che non sono l'unica a farsi prendere dall'incanto degli automi.
Se non lo vuoi mettere sul Forum, per qualsiasi tua ragione, me lo mandi in mp?
Grazie. Lo tengo come riservato.
Oggi, giornata davvero speciale. Ho pranzato con la nostra direttrice del Giornale degli Orologi e - da matte squinternate come siamo - abbiamo scelto un localino sconosciutissimo con vista sul campanile di San Gottardo in Corte, dietro Piazza del Duomo a Milano. A San Gottardo in Corte, su quel campanile, a inizi Trecento fu montato (udite, udite!) il primo orologio di Milano (e, da quanto sappiamo, in Italia) che facesse corrispondere allo scoccare delle ore, un numero equivalente di rintocchi. Come dice Galvano Fiamma, il bravo cronista, non senza una punta di meraviglia: All'una, suonava uno; alle due, suonava due; alle tre, suonava tre; e così via, fino alle ventiquattro!
Non per niente, la piccola via che costeggia la chiesina si chiama ancor oggi, da sette secoli, Via delle Ore...
San Gottardo anticamente era una chiesa dedicata alla Beata Vergine, ed era nata come cappella del Palazzo Ducale dei Visconti, singori di Milano. Attualmente, ha anche il ruolo di Chiesa degli Artisti.
Allegato:
San_Gottardo,_Milano_03.jpg [ 223.67 KiB | Osservato 729 volte ]
Internamente, è stata completamente rifatta nell'Ottocento in stile Neoclassico. Ma il piccolo e delizioso campanile del Pegorari è una delle più belle testimonianze del gotico lombardo.