Oldtime ha scritto:
Ho oscurato la risposta di ottobit, purtroppo la fonte da cui è stata presa potrebbe essere
"ostile" al forum Orologiko, onde evitare discussioni preferisco toglierla.
Ringrazio Ottobit per la ricerca.
Mi spiace dover intervenire sempre per queste questioni puerili.
Visto che lo scritto è stato preso integralmente del mio sito volevo solo specificare un paio di cose.
Non sono ostile al forum, come dice Fabrizio (Oldtime) anche perchè essere ostile ad una entità astratta mi risulterebbe difficile, il forum è fatto da persone e preferisco avere a che fare con le persone.
Non sono nemmeno ostile a nessuna persona del forum, non ne ho motivo, il fatto che abbia avuto discussioni accese non significa che debba essere per forza “ostile” nei confronti di qualcuno.
Sono intervenuto qui dentro sempre e solo in risposta a provocazioni e per chiarire situazioni dubbie.
Più che ostile diciamo che sono contrariato nei confronti di chi usa questi giochetti per portare avanti piccole scaramucce senza senso.
Quando si prende qualcosa da un sito, da un libro, da qualche pubblicazione, sarebbe buona norma citare le fonti.
Non ho nessun problema a far leggere a chi lo voglia quell’articolo, era sufficiente mettere un link con la provenienza e tutto era risolto.
Trovo invece infantile e di poco senso lo scrivere che il testo è stato “oscurato” e "tolto" mentre nei fatti è stato lasciato tale e quale, cambiando il colore al testo. (Vecchio trucco che si usava per aumentare la visibilità delle pagine web inserendo moltissime parole chiave usando lo stesso colore dello sfondo, in modo da renderle praticamente invisibili alla lettura ma riconoscibili dai crawlers
).
Se si voleva evitare di farlo leggere bastava cancellarlo, così invece suona un po’ ( ma solo un po’
) come presa in giro.
Comunque, nessun problema, ripeto, non sono ostile a nessuno qui dentro, il testo completo, preso integralmente dal sito, è qui:
Numeri romani sul quadrante.
Perchè a volte si trova il quattro scritto IIII e a volte IV?
La vera ragione per la numerazione è un mistero, l'uso del IIII invece del IV ritorna almeno ai tempi di romani.
Alcune teorie sull’uso della numerazione romana.
Perché usare IIII?
La ragione più probabile per si usa il IIII è che se si guarda ad un quadrante, l’otto è scritto VIII.
Per dare simmetria, i 4 furono scritti come IIII. Così ambo i numeri hanno quattro cifre.
Oppure un motivo può essere dato dal fatto che usando IIII avremmo un quadrante che ha quattro indicazioni dell’ora che usano un I; quattro indicazioni che usano un V e quattro indicazioni che usano un X.
Non tutti gli orologi usano comunque, il IIII.
Alcuni orologi, trai i quali il famoso Orologio della Torre di Westminster, il Big Ben, usano il IV.
Altre possibili ragioni possono essere:
- Che infatti i romani stessi fin dai primi secoli dopo Cristo usarono il IIII e quel IV è un "Tardo cambio Latino".
Numerosi monumenti classici romani usano la forma di IIII sulle loro incisioni.
Se noi accettiamo come fatto la realtà che il romano antico preferisca davvero l'uso di IIII al IV per numerare (ci sono molti esempi in più musei su statue e gli altri manufatti), noi abbiamo bisogno di trovarne una motivazione.
La ragione probabilmente era di natura religiosa.
Si tenga presente il fatto che in latino antico (i.e.: 2000 anni fa), la lingua (e gli intagliatori che fanno statue. etc.) usava quello che noi riconosceremo come un "V" per un "U", e "I" per quello che noi ora chiamiamo "J."
Il nome del dio Giove romano, quando scritto in latino, comincia con IV, e sembra che sarebbe stato considerato blasfemo usarlo come un mero numero.
-Il libro "Case di Orologi Famose" di Elena Introna & Gabriele Ribolini cita questo: da pagina 42 "... curiosamente su tutti i quadranti con numerali romani il numero 4 è scritto IIII e non IV.
Pratica abbastanza comune oggi, ma la ragione per questo ritorna a 1364 quando il Carlo V sgridò un orologiaio che scrisse IV su un orologio di torre.
L'orologiaio, Enrico De Vick dibattè il suo caso, ma il Re rispose bruscamente: "Io non ho mai torto" e così IV doveva divenire IIII."
- La ragione è puramente pratica. L’uso di quattro I invece di IV per i "quattro" è dovuto al processo di costruzione dei componenti i numeri.
Da quando i numeri furono fatti in metallo, si ha bisogno di 20 barrette a forma di I, 4 V, e 4 X, numeri pari per ogni simbolo, se si usano usa quattro I per "quattro."
La fusione produrrebbe una lunga verga con 10 I, 2 V, e 2 X su ogni lato.
Perché usare IV?
La forma di IV entrò nella pratica di orologeria alla fine del XVII secolo quando alcuni creatori (Knibb, trai più noti) fecero degli orologi con "suoneria Romana" un tipo di suoneria in cui c'erano una grande campana ed una piccola campana.
La grande campana "indicava" il cinque dei numeri romani. La suoneria in pratica suonava “leggendo” la numerazione romana.
Quindi il quattro scritto “IV” sarebbero un colpo sulla piccola campana seguita da un colpo della grande campana (cinque meno uno, etc.).
Questo finisce per richiedere molti meno colpi per segnare l'ora nel corso di un giorno; (con il quattro scritto IIII i colpi sarebbero stati quattro) quindi l'orologio potrebbe funzionare più a lungo, o meglio, etc.
Tutti gli orologi con suoneria Romana autentici hanno la numerazione IV sul quadrante.
Problema risolto, testo leggibile con comodo e senza trucchetti.
Solo una preghiera: Fabrizio, basta con questi giochetti.