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Vi voglio raccontare una storia....sulle catene...
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MessaggioInviato: giovedì 31 marzo 2011, 11:34 
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Salve a tutti gli Orafi del Forum,io non mi intendo di oreficeria ma stamani leggendo nella vostra sezione mi sono imbattuto sul video postato anni fà da Giacomo dove ci fà vedere la produzione industriale di catene,così vedendo crogioli laminatoi kilometri di filo d'oro e macchinette mi ha fatto tornare in dietro nel tempo di circa 25 anni.Non ho mai fatto l'orafo ma lavorando in una ditta che faceva sicurezza in Arezzo ho frequentato molto l'ambiente d'oreficeria.Qui la zona era piena di orafi poi ahimè la crisi,molti hanno chiuso molti hanno dovuto chiudere molti hanno ridotto il personale,così l'Oro non è più Fiorente come negli scorsi anni'70-'80.
Tornando alle mitiche macchinette per catena in alcune ditte si producevano kilometri di catena ,sì perchè è un lavoro che rende molto infatti non è svolto da un operaio qualunque ma da un operaio specializzato il quale lavora generalmente in una zona a sè dell'azienda ed in genere riscuote "a produzione".Questo perchè le macchinette costano e vanno fatte produrre quindi è nell'interesse del padrone dell'azienda farle lavorare di continuo,incentivare un operaio con bei stipendi 3-4 volte lo stipendio normale,fà rendere le macchinette al massimo!
Nel 2000 un "Catenista"Bravo,lo chiamano così il conduttore delle macchinette, il quale doveva gestire 10-12 macchinette prendeva più o meno 5-6 milioni di lire al mese lavorando 9-10 ore al giorno,io mi ricordo che era una bella cifra per quei tempi rispetto al mio di stipendio.
*Pare che uno tra i primi modelli di catena prodotta dalle macchinette fù la "GRUMETTA"e la macchina che la produceva era stata costruita in Germania,così del personale della Uno A Erre fù inviato in Germania per visionare questa macchina e nell'occasione ne fù acquistata una per la produzione "Meccanica"della catena,dato che fino ad allora veniva fatta a mano.La macchina germanica venne poi fatta rivisitare da un noto Meccanico d'Auto Aretino(Pacciarelli?) al quale venne chiesto di modificarla per poter creare un nuovo modello di catena e così fù.
A quel punto i cosi detti"Viaggiatori"coloro che andavano a proporre le novità Orafe del momento ritornarono in germania dal costruttore a proporre la nuova catena prodotta a macchina dalla Nota Ditta Aretina e i germanici curiosi di vedere Questa "Nuova" macchina all'opera si recarono in Arezzo ma con una scusa non gli fù permesso di vederla !
Avevano paura che copiassero la rivisitazione così facendo non avrebbero avuto l'esclusiva sulla produzione della nuova catena .*
Il Catenista lo si impara accanto a chi lo sà già fare ma dalle mie parti grazie alla Mamma di tutte le ditte orafe la "UNO A ERRE"fu costituita una ditta la quale produceva queste macchinette e al suo interno Venivano Preparate le Persone alla gestione alla riparazione e modifica della macchina stessa per migliorarla .Praticamente c'era una scuola per poter gestire questa macchina,lì venivano prodotte riparate e veniva insegnato come poterci lavorare.Ricordo bene la ditta era la MGZ quindi la "Macchine Gori Zucchi"non chè i soci fondatori della Uno A Erre.
Quindi quando uno aveva Imparato l'Arte,non per tutti cosa facile, scappava via Cercando lavoro come catenista o meccanico,per guadagnare qualcosa in più,poi purtroppo come tutte le cose belle la ditta fù chiusa e chi aveva imparato,bene, gli altri dovevano affidarsi a meccanici o catenisti a suon di belle lire.
Purtroppo di macchine ne furono prodotte tante in Arezzo e vendute in tutto il mondo anche là dove la mano d'opera non costa nulla così non c'è più l'Esclusiva del prodotto finito ma inoltre non c'è più lavoro nel settore.
La zona delle catene è a sè stante in genere insonorizzata perchè le macchinette generano un bel pò di rumore si lavora con le cuffie e se una macchina si inceppa c'è un semaforo sopra che visivamente informa lo stato .E' uno spettacolo vedere entrare il filo che precedentemente è stato lavorato al laminatoio e trafilato e poi uscire la catena già composta,da una parte il rocchetto del filo e sotto un secchiello con la catena già pronta.
Il rumore non permette di comunicare facilmente spesso l'intesa è a gesti, ma vederle lavorare dal vivo con una sincronia maniacale è davvero emozionante,ed emozionante è stare davanti ad una che si blocca e chiedere il perchè al catenista ed avere una risposta pronta,ed io lì a guardare senza capirci nulla.
Purtroppo sono Arti Nobili che piano piano Vanno Perdendosi dove Meccanica Elettronica e Capacità Umane producono Effetti Veramente Speciali un Vero Peccato non poter tramandare queste specialità!
Forse questo post non interessa a nessuno ma è una breve cronostoria delle mitiche macchine per la produzione di Catene che Quasi ognuno di noi possiede o porta al proprio collo e un Ricordo dell'Orafo Aretino che è conosciuto in tutto il mondo.
Allego Qui una foto di una delle tante zone dedicate alla produzione di catene,si possono Vedere le macchine il secchiello che raccoglie la catena e in alcune il rocchetto dove c'e il filo,questa è la zona tipica del Catenista.
Vorrei Ringraziare un Amico di Nome Andrea e Suo Padre P. che Svolgono questo lavoro molto Egregiamente e Stimo molto Come persone veramente Eccezionali,ed è grazie a loro che ho un bel ricordo dell'Arte Orafa
Un grazie a tutti .

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Saluti Riccardo

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Saluti Rikibirikino Ciaoo !


Ultima modifica di rikibirikino il giovedì 31 marzo 2011, 15:56, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 31 marzo 2011, 11:48 
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io ho letto il tuo articolo e trovo interessante quello che hai detto.
Una storia d'Italia che è bello leggere.
Direi che adesso non si potrà + dire è solo una catena.

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MessaggioInviato: giovedì 31 marzo 2011, 13:01 
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Mi hai incatenato al tuo messaggio, anche se oramai sapevo quale era il finale.
Quei tempi oramai rimangono solo un bel ricordo.
Anche io avevo degli amici che lavoravano alla "UNOAR" e a causa della crisi dell'oreficeria si sono trovati senza lavoro.
Ciao, e grazie.

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Re: Vi voglio raccontare una storia....sulle catene...
MessaggioInviato: giovedì 31 marzo 2011, 13:25 
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rikibirikino ha scritto:
...Forse questo post non interessa a nessuno ma è una breve cronostoria delle mitiche macchine per la produzione di Catene che Quasi ognuno di noi possiede o porta al proprio collo e un Ricordo dell'Orafo Aretino che è conosciuto in tutto il mondo....


Al contraio, trovo il post molto interessante.
Da come è scritto, si evince tutto l'apprezzamento e la nostalgia di quei bei vecchi tempi.
Grazie per aver condiviso questa affascinante storia.
Antonio.

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Guarda al futuro ma cerca di vivere al massimo ogni momento presente perchè non tornerà più.


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MessaggioInviato: giovedì 31 marzo 2011, 14:36 
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Grazie rikibirikino

non conoscevo affatto questo mondo

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MessaggioInviato: giovedì 31 marzo 2011, 15:27 
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Grazie a tutti Voi che mi avete letto ma Vado a modificare il messaggio perchè parlando con il mio orologiaio (D'Epoca anche Lui)mi ha dato delle informazioni che non sapevo e visto che ha 83 anni lui ne sà qualcuna in più di me.Inserirò l'aggiunta tra gli Asterisco,dedico questa giornata al forum perchè poi per circa un mese dovrò restare fuori per la riabilitazione alla schiena quindi non potrò più leggervi e ringraziarvi grazie ragazzi!

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Saluti Rikibirikino Ciaoo !


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MessaggioInviato: giovedì 31 marzo 2011, 16:06 
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Click ha scritto:
Mi hai incatenato al tuo messaggio, anche se oramai sapevo quale era il finale.
Quei tempi oramai rimangono solo un bel ricordo.
Anche io avevo degli amici che lavoravano alla "UNOAR" e a causa della crisi dell'oreficeria si sono trovati senza lavoro.
Ciao, e grazie.


Ciao Click noi siamo lontani ma vicini quindi conoscerai le storie dell'oro d'Arezzo meglio di me,comunque ti dico che avevo 17-18 anni e sono andato in Uno a Erre con altro tecnico a sostituire dei sensori sarò stato lì dentro 1 ora.Vedevo passare Carrelli zeppi di oro lavorato non lavorato insomma una miniera d'oro... era una Città quell'azienda.Lavorando su di un traliccio li accanto dall'altezza di 30 metri la vedevo da lassù era enorme.... oggi smantellata e ricostruita altrove peccato!

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Saluti Rikibirikino Ciaoo !


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MessaggioInviato: giovedì 31 marzo 2011, 22:46 
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rikibirikino ha scritto:
Grazie a tutti Voi che mi avete letto ma Vado a modificare il messaggio perchè parlando con il mio orologiaio (D'Epoca anche Lui)mi ha dato delle informazioni che non sapevo e visto che ha 83 anni lui ne sà qualcuna in più di me.Inserirò l'aggiunta tra gli Asterisco,dedico questa giornata al forum perchè poi per circa un mese dovrò restare fuori per la riabilitazione alla schiena quindi non potrò più leggervi e ringraziarvi grazie ragazzi!



Grazie per la tua "Storia"....e Augurissimi per la tua schiena con il mio augurio di Buona Salute :D

Ciao Ciao Attilio

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Messaggi inseriti con smartphone, scusate errori. Verranno corretti al pc.
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MessaggioInviato: giovedì 31 marzo 2011, 22:51 
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mi accodo ai ringraziamenti per la tua storia di vita orafa... :grin:

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..in continua ricerca della pace dei sensi..


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MessaggioInviato: giovedì 31 marzo 2011, 23:26 
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Grazie ancora a tutti e speriamo bene per la schiena,vero Attilio,ad arezzo c'è il museo della nota ditta ma sinceramente non ci sono mai andato appena posso ci faccio un salto e se posso fare foto le posterò molto volentieri.
Saluti Riki

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Saluti Rikibirikino Ciaoo !


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MessaggioInviato: venerdì 1 aprile 2011, 0:43 
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Non sono amante del lavoro fatto in serie,anche se riesco comunque a vedere l'aspetto tecnico e perchè no, manuale, dell'operatore che alla fine si sente giustamente fiero del proprio lavoro(ci mancherebbe)ma personalmente ho sempre creato gioielleria a mano ed evitato fino al mio ultimo lavoro la pressofusione, sono romantico di natura e vedere la trasformazione dell'oro tra le mie mani,partendo magari da un disegno, mi ha sempre emozionato .Quando poi mi capitava di avere tra le mani un pezzo antico, avevo l'impressione di sentirlo parlare,o meglio, comunicare con me,sembrava volermi raccontare la propria storia e trasmettermi le proprie emozioni,ma probabilmente erano anche altri tempi,in cui potevamo ancora permetterci il lusso di lasciarci andare con la fantasia,senza l'incubo del tempo che passa e che deve comunque far quadrare i conti,senza lo stress che sembra mozzicarti lo sgabello dove siedi;certo, è vero, anche noi avevamo le nostre spese da affrontare, le nostre famiglie e perchè no,i nostri desideri da realizzare,ma tutto questo accadeva a misura d'uomo,la vita stessa era a misura d'uomo, adesso invece...........è rimasto veramente poco spazio per l'uomo,ma nonostante tutto categorie come le nostre smetteranno di esistere soltanto quando l'uomo non esisterà più,ciao a tutti e....buon lavoro


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MessaggioInviato: venerdì 1 aprile 2011, 0:49 
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scusa Rikibirikino,ma preso dal vortice dei ricordi ho dimenticato di ringraziarti per lo spaccato di storia "antica"cui ci hai resi partecipi;ad un certo momento ho avuto quasi l'impressione di sentire l'odore ed i rumori del reparto che ci hai descritto,ancora grazie,ciao Walter


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MessaggioInviato: venerdì 1 aprile 2011, 5:16 
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Grazie Riccardo per la storia ed auguri per la tua schiena.
A me piacciono molto queste vicende dove si manifesta l'intelligenza, lo spirito d'iniziativa e l'industriosità dell'uomo.
Doti di cui eravamo particolarmente ricchi noi italiani ma che, negli ultimi tempi, mi sembra che si siano affievolite superate dall'ansia del successo subito e senza fatica. :sad:
Sarà il mio il pessimismo della vecchiaia? me lo auguro, sopratutto per le generazioni future.

Ho dei bei ricordi legati ad alcuni amici di Foiano che, purtroppo, non sento più da anni ed ho perso i collegamenti. Quando ti rimetti ti chiederò aiuto per ritrovarli. Ciao ed ancora tanti auguri.
Giuseppe

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Re: Vi voglio raccontare una storia....sulle catene...
MessaggioInviato: venerdì 1 aprile 2011, 9:10 
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Grazie, mi ha fatto molto piacere leggere questa bella storia.
// ocram
P.S. In bocca al lupo per la schiena!


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MessaggioInviato: martedì 5 aprile 2011, 14:57 
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Iscritto il: giovedì 13 gennaio 2011, 15:42
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grazie per il post. molto piacevole....e belli anche i tempi quando di catene se ne vendevano proprio tante.ps io spero sempre ad un ritorno dei vecchi tempi.


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